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Intelligenza Artificiale approvata la Legge 23 settembre 2025 n 132

06 October 2025

La Legge 23 settembre 2025, n. 132, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 223 del 25 settembre 2025 (Legge) rappresenta il primo tassello normativo in materia di intelligenza artificiale (IA) in Italia.

La Legge, destinata ad integrare ed affiancare la disciplina di cui al Regolamento (UE) 2024/1689 (AI Act), entrato in vigore il 1° agosto 2024, che stabilisce regole armonizzate per lo sviluppo, l’immissione sul mercato, la messa in servizio e l’uso sei sistemi AI all’interno dell’Unione Europea, si pone quale obiettivo centrale quello di garantire un uso antropocentrico, trasparente e sicuro di tali tecnologie. 

Con la Legge si interviene in modo organico e trasversale su diversi settori strategici caratterizzati da un elevato rischio nell’impiego dell’IA — sanità, lavoro, pubblica amministrazione, giustizia, formazione e sport — valorizzando le potenzialità dell’IA per l’innovazione e il miglioramento dei servizi. Il testo normativo pone particolare attenzione a cybersicurezza, accessibilità, tutela della riservatezza e protezione dei dati personali, promuovendo un uso dell’IA che sia etico, responsabile e centrato sulla persona. 

Con riferimento al tema della responsabilità rinveniente dall’impiego di tali tecnologie, la Legge introduce garanzie fondamentali come la tracciabilità dei processi decisionali, la responsabilità umana e la centralità della decisione finale affidata sempre a una persona fisica, anche nei contesti automatizzati, al fine di garantire un equilibrio tra innovazione tecnologica e tutela dei diritti, rafforzando la fiducia nell’uso dell’intelligenza artificiale in ambito pubblico e privato.

La Legge introduce, tra l’altro, disposizioni rafforzative della privacy e trattamento dei dati personali, introducendo: (i) l’obbligo di consultazione preventiva del Garante per la protezione dei dati personali nei casi in cui vengano impiegati sistemi di IA per il trattamento di dati sensibili in ambiti delicati come la ricerca scientifica e la sanità; (ii) per i sistemi classificati come ad alto rischio, l’adozione di misure tecniche e organizzative aggiuntive rispetto a quanto previsto dall’articolo 32 del GDPR, al fine di garantire un livello elevato di sicurezza e protezione.

Quanto precede introducendo l’obbligo di fornire informative specifiche agli interessati quando i loro dati personali vengono utilizzati per finalità di addestramento algoritmico, assicurando così trasparenza e consapevolezza nell’uso dell’IA.

In questo quadro normativo, vengono individuate due autorità nazionali competenti a supervisionare l’impiego di tali tecnologie. Si tratta della Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) e della Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN). AgID è incaricata della gestione delle notifiche relative ai sistemi di IA e della promozione di casi d’uso sicuri e trasparenti, rivolti a cittadini e imprese. Il suo ruolo è orientato a favorire una diffusione responsabile dell’intelligenza artificiale, in linea con gli standard europei. L’ACN, invece, svolge funzioni di vigilanza sull’adeguatezza e sulla sicurezza dei sistemi, esercitando poteri ispettivi per garantire che le soluzioni adottate non presentino rischi per la cybersicurezza o per i diritti delle persone.

Questa architettura istituzionale, che nei settori regolamentati quali quello della tutela del risparmio (assicurativo, bancario, finanziario) sarà complementato dalla normativa settoriale di riferimento, rappresenta un tassello fondamentale per costruire un ecosistema di IA affidabile, etico e conforme alle normative, capace di coniugare progresso tecnologico e garanzie democratiche. 

È previsto anche un meccanismo di programmazione strategica, assegnata al Dipartimento per la Trasformazione Digitale dell’AgID, che è incaricato di predisporre e aggiornare, con cadenza biennale, un documento strategico nazionale sull’IA, così da favorirne lo sviluppo, con un monitoraggio annuale sull’attuazione delle strategie.

La Legge che l’Italia ha adottato per prima in Europa, rappresenta un significativo passaggio nel percorso di innovazione normativa, segnando un primato a livello europeo: l’Italia è infatti il primo Paese ad aver adottato un quadro legislativo nazionale in attuazione del Regolamento sull’intelligenza artificiale, dimostrando la volontà di accogliere il progresso in modo responsabile e regolato.

Thank you to Elena Hassan for contributing to the production of this article.

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