Sul piano comunitario la svolta è stata apportata dal Regolamento eFTI n. 1056/2020 con cui l’UE ha fornito agli Stati membri uno strumento concreto per il riconoscimento dei documenti digitali nel campo del trasporto merci. Dal punto di vista nazionale, invece, il riconoscimento del Protocollo addizionale in Italia risale alla più recente L. 8 marzo 2024, n. 37.
L’e-CMR non è altro che la versione elettronica della tradizionale lettera di vettura cartacea disciplinata dalla Convenzione del 1956, ad oggi riconosciuta da quasi 60 Paesi, tra cui l’Italia.
La lettera di vettura elettronica è, tuttavia ad oggi, facoltativa e non muta di contenuto rispetto a quella cartacea. Essa rimane uno strumento di prova del contratto di trasporto, del ricevimento della merce e dell’accordo tra il vettore ed il mittente.
La novità consiste nel formato elettronico e nella sua autenticazione dalle parti coinvolte tramite firma elettronica, il cui indice di affidabilità dipende da diversi fattori previsti nel Protocollo.
In linea teorica sono molti i benefici dell'e-CMR, tra cui ad esempio la sicurezza, la trasparenza e la tracciabilità.
Nonostante ciò, il fattore pratico che tutt'oggi impedisce la transizione tecnologica è legato alla mancata adesione al Protocollo aggiuntivo di numerosi Paesi aderenti alla Convenzione del 1956. Conseguentemente, il Protocollo ha una portata assai limitata, ossia ai trasporti effettuati esclusivamente tra Stati che vi hanno aderito (circa 40 Paesi) ed a condizione che il trasporto non attraversi il confine di un Paese non aderente. Per cui, l'operatore che si appresta a valicare i confini si trova spesso a non poter prescindere dal documento cartaceo, se intende evitare problematiche di natura frontaliera. A tale cruciale criticità, si aggiungono altri fattori di rischio come: 1) la disarmonica legislazione comunitaria; 2) l'inesistenza di strumentazione digitale standard; 3) la diffidenza all'accettazione talvolta anche da parte di Autorità ed operatori di Paesi firmatari.
La strada è senz'altro ancora lunga, tuttavia l'auspicio è quello di superare l'impasse pratica e normativa così da adeguare il settore all'evoluzione tecnologica in atto.