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15 LUGLIO 2022: L'INIZIO DI UNA NUOVA ERA PER IL DIRITTO FALLIMENTARE

07 July 2022

Non ci sarà alcun ulteriore rinvio per il Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza ("CCII"), il quale sostituirà l'attuale legge fallimentare.

Non ci sarà alcun ulteriore rinvio per il Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza ("CCII"), il quale sostituirà l'attuale legge fallimentare.

Lo scorso 15 giugno 2022, il Consiglio dei Ministri ha infatti approvato le modifiche al decreto legislativo 12 gennaio 2019, n. 14 (recante il CCII).

Non resta dunque che attendere la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legislativo e la sua successiva entrata in vigore prevista per il prossimo 15 luglio 2022, per poter ufficialmente dare un nuovo volto alla disciplina della crisi e dell'insolvenza.

Con le ultime modifiche, è quasi giunto al termine l'iter di attuazione della Direttiva (UE) 2019/1023 - nota anche come "Direttiva Insolvency". 

Anche l'Italia potrà quindi ritenersi compliant ai principi espressi in materia dall'Unione Europea, primo tra tutti il principio dell'emersione tempestiva della crisi che sottende l'intero CCII.

La ratio di fondo è infatti quella secondo cui un intervento precoce e tempestivo possa aumentare, in modo significativo, le possibilità di successo del risanamento aziendale.

Se, da un lato, è vero che occorrerà attendere sino al 31 dicembre 2023 per l'entrata in vigore dei sistemi d'allerta disciplinati dagli artt. 12 e 13 del CCII, è altrettanto vero che il legislatore italiano - in conformità alle istanze comunitarie - è già intervenuto più volte al fine di valorizzare le misure anticipatorie dei rimedi della crisi e la preferenza per soluzioni negoziali, in uno con i vari stakeholders.

Si pensi, ad esempio, al nuovo procedimento di composizione negoziata per la soluzione della crisi di impresa, introdotto con il Decreto Legge n. 118 dello scorso 24 agosto 2021, che permette a qualsiasi imprenditore, che si trovi in condizioni di squilibrio patrimoniale o economico-finanziario che ne rendano probabile lo stato di crisi o di insolvenza, di formulare apposita istanza di nomina di un esperto indipendente il quale dovràa agevolare la negoziazione tra il debitore e i vari creditori, al fine di condurre l'impresa al proprio risanamento. 

Parimenti, all'art. 3, il CCII introduce per l'imprenditore individuale l'obbligo di adottare misure idonee a rilevare tempestivamente lo stato di crisi e - di conseguenza – di assumere senza indugio le iniziative necessarie a farvi fronte; per l'imprenditore collettivo è inoltre previsto l'obbligo di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato ai sensi dell'articolo 2086 cod. civ. che possa permettere la rilevazione tempestiva dello stato di crisi e l'assunzione delle iniziative idonee per contenerla e risolverla.

Al contempo le imprese saranno obbligate a ridurre al minimo i debiti erariali e previdenziali arretrati, pena l’invito (o l'obbligo?) di richiedere l'accesso alla composizione negoziata della crisi d’impresa prevista dal noto d.l. 118/2021.

Ciò che più conta è che il nuovo CCII impone agli imprenditori di aggiornare il modo di fare impresa, di adeguarsi agli assetti organizzativi per evitare responsabilità che hanno acquisito ulteriori elementi di complessità.

Contatti

Per ulteriori informazioni e chiarimenti, anche sui nuovi assetti organizzativi, potete fare riferimento al Team Restructuring & Insolvency di DWF, tel. 0230317999; e-mail: matteo.pasculli@dwf.law; federico.iannucci@dwf.law; alice.dognini@dwf.law 







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